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#719 A1M> M.Roma, con Treviso crolla il primato Stampa
mercoledì 31 ottobre 2007

Foto FalconeM.Roma Volley – Sisley Treviso   2-3 (25-23/19-25/ 22-25/25-22/11-15)

 

M.Roma Volley:Mastrangelo 3, Henno (L), Savani 12, Coscione 3, Tofoli, Marshall 9, Molteni, Hernandez10, Kooistra, Miljkovic 6, Semenzato 16 , Romero  Allenatore: Roberto Serniotti

Battute sbagliate 18 Ace: 3 Muri: 9

Treviso: Horstink 2, Novotny, Fei 20, Hubner 14, Papi 6, Farina (L), kral, Saitta, Endres 10, Pujol 6, Cisolla 17, Ricci Petitori, Maruotti. All.: Dal Zotto.

Battute sbagliate:  22Ace: 3 Muri: 13

Arbitri: La Micela - Boris

Spettatori: 2190

MVP: Hubner

Non è riuscita alla M.Roma quella vendetta chiamata e sperata dopo la briscola della Supercoppa, Treviso continua ad essere una bestia nera insuperabile e cade anche l’imbattibilità casalinga oltre all’abdicazione del primato in classifica. Apertura dei giochi all’insegna della sfida tra centrali; le bande tardano a scaldare le gomme, in posto tre, al contrario, si va subito in temperatura, con  Hubner e Gustavo a sfoggiare tutto il proprio repertorio, costretti anche a dover arginare la gran vena di Semenzato, imbeccato con continuità e precisione da Coscione. E’ un parziale che non ha un vero e proprio padrone, le due formazioni si rincorrono divise dal minimo scarto; a pesare sono gli errori, ottimi ed abbondanti che alla fine penalizzano gli ospiti proprio sul filo di lana. Treviso non si perde d’animo, al giro di campo si presenta con ben altro spirito e prova a mettere subito in chiaro la propria opinione; Cisolla e Gustavo sono i principali artefici di un perentorio 2-8, un vero e proprio colpo da k.o.t. Roma barcolla, tenta una reazione, guidata da Savani, ma ogni sbocco sembra essere bloccato da una Syley che gira a pieno ritmo in tutti i fondamentali. Mister Serniotti prova a rivitalizzare i propri ragazzi buttando nella mischia Hernandez al posto di un impalpabile Miljkovic, Treviso nel frattempo ha già raggiunto un confortante più sette; vantaggio più che sufficiente agli ospiti per chiudere in souplesse e meritatamente. Serniotti insiste con le “seconde linee” Hernandez e Molteni anche nel terzo parziale, Treviso favorisce la voglia di riscatto dei padroni di casa infilando un filotto di errori in battuta, senza  però dar mai l’impressione di perdere il controllo del gioco. Manca ormai solo un tassello e Serniotti si sbriga ad inserirlo; Paolo Tofoli, solo con la sua presenza, sembra abbattere alcune delle certezze dei trevigiani, infondendo allo stesso tempo maggiore sicurezza ai propri compagni. Roma, pur non brillando, riesce ad arrivare con il fiato sul collo degli avversari nel rush finale, e qui avviene il fattaccio: Serniotti richiama in panchina tra i fischi del palazzetto Paolo Tofoli ed i padroni di casa alzano di fatto bandiera bianca. Con l’avversario ferito a morte, Treviso ha il torto di sedersi; Roma tenta di approfittarne, ma la netta sensazione e che viva solo sui demeriti altrui, più che per meriti propri. Improvvisamente sale in cattedra “nonno” Hernandez che buca a più riprese ricezione e difesa ospite; è la spallata necessaria a fiaccare le resistenze della Sisley e per suggellare un pareggio insperato. Treviso è una belva ferita,  nel set verità torna a colpire con continuità; Roma torna nell’affanno e Serniotti tenta nuovamente  la carta Miljkovic. La scelta non paga, anche perché è tutta la squadra ad eccedere nei falli e, si sa, con Treviso nulla può essere concesso.

Delusione a fine partita palpabile, Manuel Coscione non prova nemmeno a nascondersi con un lapidario “abbiamo giocato malissimo, non abbiamo mai approfittato delle loro difficoltà” . nel fuggi fuggi generale è il solo Tofoli a cercare una disamina dell’incontro puntando su demeriti propri e bravura avversaria: “ non ci siamo espressi al massimo delle nostre potenzialità, abbiamo rischiato poco in battuta e fatto qualche errore su palla alta. Dall’altra parte della rete avevamo un muro stratosferico con Hubner e Gustavo con la conseguenza che il gioco alto diventava complicato. Poi mettiamoci che non si può concedere il minimo vantaggio a campioni come quelli della Sisley.”

31-10-2007 Marco Benedetti

 
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