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Non è facile stilare un bilancio di fine d’anno della Quasar. Non è facile perché il 2010 è stato decisamente un anno negativo per la società del presidente Italo Vullo.
Trecentosessantacinque giorni in cui le gioie si sono contate sulle dita di una mano mentre le delusioni sono arrivate in abbondanza. Delusioni, è bene dirlo, che hanno rig uardato la prima squadra, retrocessa male dalla A2, e non certo la Serie C, autrice anzi di una splendida cavalcata nella passata stagione e che ha ben iniziato anche in questo campionato, ed il settore giovanile in genere, che sta continuando a crescere in numeri e qualità. La prima squadra, però, è la vetrina di tutto quanto sta dietro ed allora è ovvio che questo 2010 che va a chiudersi non può essere catalogato come un anno positivo ma semmai come una anno che serva da monito per non ripetere in futuro gli errori già commessi e pagati a caro prezzo. A tentare un bilancio del 2010 è, comunque, lo stesso presidente Italo Vullo che non ha dubbi sul 2010 che va a chiudersi.
Presidente proviamo a fare un bilancio 2010 in casa Quasar partendo dalla pagina insieme più esaltante e dolorosa e cioè la Serie A2.
“Non vedo l'ora che termini questo 2010 perchè è stato davvero un anno negativo. Un annus horribilis che ci ha segnato più che per la retrocessione per ciò che l'ha accompagnata. Siamo rimasti delusi dalla poca professionalità di alcune persone che avevamo con noi l'anno passato. Nello sport si vince e si perde. La retrocessione, quindi, ci poteva anche stare. Le ferite vere sono arrivate dai rapporti interpersonali. Lì sono arrivati i veri tradimenti e questo ha avuto un riflesso diretto sul comportamento in campo della squadra che, quasi mai, ha dato l'impressione di voler lottare veramente per il proprio obbiettivo”.
Lasciando da parte la Serie A2, veniamo alla seconda parte di questo 2010 con il ritorno in B1 ed un inizio di campionato complicato.
“Per quanto riguarda questa stagione agonistica, sappiamo di aver messo insieme una buona squadra che, però, ha qualche difetto. Per limare questi piccoli difetti avremmo avuto bisogno di tempo ed invece il calendario ci ha subito messo di fronte avversarie importanti. Questo inizio in salita lo abbiamo pagato perdendo gli scontri diretti in campo esterno ed anche in casa con Bassano. Io continuo, però, a credere nelle qualità di questo gruppo che, ripeto, ha dei difetti ma sta migliorando. Come ho detto in altre occasioni, sono certo che se incominciassimo oggi la stagione certe gare sarebbero andate molto diversamente perchè siamo più rodati e maggiormente pronti a far fronte alle difficoltà”.
Obbiettivo per la seconda parte della stagione?
“Considerando che per quanto riguarda la lotta per il primo e secondo posto non dipende più solo da noi, direi che possiamo porci come traguardo i play off. Le partite che, sulla carta, potevamo perdere, le abbiamo già perse. Adesso la squadra deve far punti e recuperare posizioni in modo da giocarci tutto, poi, nel filotto di gare contro le grandi che ci attende ad inizio del girone di ritorno. Dopo la quinta o sesta giornata di ritorno penso potremo dire con maggior certezza a quale obbiettivo puntiamo e se i play off sono alla nostra portata. Quello che, rispetto all'anno passato, mi lascia tranquillo è che abbiamo un gruppo di ragazzi per bene che si allenano con grande professionalità e che non si tirano mai indietro. Magari ci manca un leader che trascini la squadra nei momenti di difficoltà ma penso davvero che questo gruppo ci offra ottime basi per programmare il futuro a breve ed a lungo termine”.
Infine, a chi vanno i suoi auguri di buona fine e buon inizio?
“Alla squadra, allo staff tecnico, ai dirigenti ma, soprattutto ai tifosi ed agli sponsor, come la Quasar, che anche in questa stagione hanno creduto in noi e che ci sono rimasti a fianco nonostante le difficoltà passate”.
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