
Carolina Vittucci
Esordio ineccepibile nel nuovo impianto e l’anno si chiude nel migliore dei modi.
RDM Pomezia – Biancoforno Santa Croce 3-0 (25-22/25-19/25-19)
Rdm Pomezia: Fanella (K) 8, Bragaglia 10, Corjeutanu 18, Zanin 2, Luciana 16, Chihab 4, Ruzzini, Baldini, Scarpellino, Casillo, Krasteva (L). All.: Luca Cristofani.
Battute sbagliate 4; Muri: 8; Aces: 1.
S. Croce: Zanolla 3, Stufi, Fidanzi 3, Giovannelli 7, Cosci, Percan 13, Castellano, Swiderek 2, Secco, Elli 2, Puerari (L). Sdraia. All.: Baraldi
Battute sbagliate 3, Muri 4, Aces 3
Arbitri: Morgillo – Costantini
Continua la scalata di Pomezia ad una classifica che sembrava già compromessa alle prime apparizioni di questo campionato. Fanella e compagne hanno trovato la quadratura del cerchio ed anche la convinzione nei propri mezzi. Anche Santa Croce cade con il più rotondo e convincente dei risultati e l’anno si chiude nel migliore dei modi. A busnago l’imperativo di partire anche meglio. Soffre in avvio la formazione di Cristofani, la ricezione non sembra calda al punto giusto, due errori della Krasteva segnano la differenza a referto con le toscane al primo time out tecnico. E’ solo l’inizio, le ragazze di casa, prima che organizzazione di gioco, ci mettono grande voglia, soprattutto in fase di copertura e difesa; la manovra toscana appare più fluida, ma mettere a terra un pallone risulta oltremodo difficile. Nell’attesa che la Corjeutanu sviluppi il proprio potenziale offensivo ci pensano Luciana e Fanella a tenere alto il numero dei giri del motore pontino. Con pazienza le ragazze di casa prima agganciano le avversarie, poi mettono la freccia, accelerazione che porta il nome di Mirela Corjeutanu, servita con maggior frequenza Per Santa Croce non sono sufficienti Soraia e Percan, l’incontro si fa in salita con il sigillo della Bragaglia. Le ospiti accusano il colpo, è la ricezione che maggiormente va in sofferenza, costringendo la Swiderek a rincorse affannose ed a soluzioni obbligate e scontata; Bragaglia e compagne, invece, non abbassano la tensione. Difesa attenta e due bocche da fuoco come Corjeutanu e Luciana sono armi letali, abbinate all’ottimo lavoro a muro della Chihab, alle folate della Bragaglia ed alla puntualità della Krasteva. Il solco è ben presto ampio e rassicurante, a metà parziale segna un primaverile più nove. Santa Croce non vuole abbattersi, l’ingresso di Fidanzi e Secco regala nuovo entusiasmo ed un coltello tra i denti nuovo di pacca; è una fase molto spettacolare, nessuno tira indietro il braccio. A lungo andare è la maggiore qualità e potenza delle ragazze di casa a prevalere, Corjeutanu e Luciana sono imprendibili, la Krasteva insuperabile nel lavoro sporco a ridosso dei nove metri, per Pomezia è il 2-0. Il ritmo subisce una inevitabile frenata, Pomezia gioca in scioltezza forte di una organizzazione che gira come un orologio, per Santa Croce, malgrado il ritorno sulle scene di Soraia, si fa buio nella testa e nel cuore. Per le pontine il viaggio nel Pala Olimpia inizia sotto i migliori auspici,
Foto Giulia Carbonari - Attacco Luciana Do Carmo |