V.b.
Volleyro Casal de Pazzi-Cummins Orago 2-3 (25-23, 13-25, 21-25, 25-23, 12-15)
VOLLEYRO: Lestini 22, Gombar 5, Maruotti 10, Oggioni, Di Bonifacio 8, Migliore 8; Lanzi (L), Angelini 9, Muzi, Miotti, Pasquini. N.e. Alosa e Macullo. All. Pieragnoli
CUMMINS ORAGO Perinelli 23, Massardi, Bordignon 16, Mazzaro 6, Costenaro 7, Figini 10; Mazzola (L), Colella, Di Pinto 2, Ossola 1. N.e. Ruben, Elli Garbarini, Romano. All. Nastasi.
ARBITRI La Gioia e Stefanelli.
NOTE Durata set 24', 19', 24', 25', 17'. Punti VolleyRo: b.s. 14, a. 5, m. 13, e. 46. Orago: b.s. 14, a. 8, m. 9, e. 34.
Finisce in semifinale la corsa delle padrone di casa del VolleyRo che si sono dovute inchinare alle campionesse in carica dell'Orago in un impianto (l'Acquacetosa) gremito di appassionati. Un VolleyRo poco lucido e "sbaglione" che fatica in ricezione per tutta la gara e non trova una continuità di gioco. La sola Monica Lestini è sufficientemente costante da costituire una garanzia, mentre Maruotti e Di Bonifacio sono spente e imprecise in attacco (veramente pochi i primi tempi per le centrali). Anche il balletto di cambi fra i due palleggiatori non aiuta. Così la squadra romana va in crisi dopo aver vinto in rimonta il primo set e crolla nel secondo in maniera imbarazzante. Poi cede anche il terzo che aveva condotto per buona parte del tempo. Mostra carattere comunque cercando di rimanere sempre attaccata al gioco e viene premiata dal tie break.
Orago è più preciso: gioco pulito e senza errori, Perinelli e Bordignon si alternano senza grosse difficoltà mentre molti punti si costruiscono al servizio. Anche quando è dietro la squadra lombarda non perde mai lucidità, cambiando colpi senza paura di rischiare. La palleggiatrice Di Pinto entrata dalla panchina dà tranquillità alla squadra che può permettersi di aspettare gli errori avversari. La maggiore lucidità diventa decisiva nel quinto set quando le lombarde schiantano il VolleyRo con un parziale iniziale di 7-1 che diventa impossibile per le romane, nonostante la reazione d'orgoglio, da recuperare.
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